Intervista a Simone Rugiati

08 Apr 2013 Protagonisti MariangelaF

Sono molto curioso e cerco di sperimentare ogni tipo di cucina dei luoghi che visito

Bravo, spontaneo, disponibile e anche comprensivo: questo è Simone Rugiati, giovanissimo Chef italiano che ha bravura e fascino da vendere che ha rivoluzionato la filosofia dello showcooking in Italia. Così si è raccontato per gli amici di Speed Vacanze.

1 Hai la fortuna di poter stare in tv facendo una cosa che ami, come riassumeresti la strada percorsa fino ad ora?

Ho la fortuna di fare il lavoro che amo, sul quale ho investito tanto tempo e fatica. Sin da bambino sapevo che il mio sogno fosse quello di cucinare, e ho dovuto lottare non poco per realizzarmi, fin dall’inizio quando la mia scelta di fare la scuola alberghiera non era stata ben accolta anche in famiglia, ma grazie alla mia ostinazione ho continuato a crederci e a impegnarmi per riuscire in questo lavoro. Ho cercato di darmi sempre da fare, terminati gli studi ho iniziato subito a  viaggiare per fare più pratica possibile ed imparare tutto ciò che c’era da imparare.  Sono stati anni non facili in cui le soddisfazioni erano tante ma anche le fatiche perché poi degli anni di “sudore”, sveglia all’alba, del trovarsi la mattina in un posto e la sera in un altro, di tutto questo se ne parla sempre poco. Ho dovuto sacrificare gli affetti familiari e la vita privata, cosa per niente facile, ma a posteriori, con tutti i risultati che ho ottenuto posso dire che ne è valsa la pena.

2 Sei stato un precursore dei programmi di cucina in tv, come sono stati gli esordi?

Beh quando a 23 anni mi hanno chiamato dal Gambero Rosso per fare un programma di cucina, non ho potuto fare altro che presentarmi in jeans, maglietta per fare ciò che amo fare: cucinare. Ho sempre cercato di portare me stesso in tv come in qualsiasi altro lavoro che intraprendo, con il mio carattere, con la mia genuinità ma soprattutto con la mia passione, e credo che questo sia visibile. Ero diverso dagli chef in divisa che si vedevano in tv a quel tempo, cucinavo divertendomi, e credo questo sia piaciuto al pubblico. Non sono sempre stato lo chef apprezzato di oggi, ne ho prese di porte in faccia, ma alla fine ce l’ho fatta, e la soddisfazione più grande che posso prendermi adesso, è avere la stima di coloro che all’inizio non mi ritenevano all’altezza o non avevano stima nelle mie capacità perché appunto ero il ragazzino in jeans e maglietta con la passione per la cucina.

3 Che rapporto hai con gli altri chef che lavorano in tv, ad esempio con i tuoi colleghi di MasterChef?

Posso confessarti che Carlo Cracco è un chef che stimo particolarmente, frequento il suo ristorante e lo stimo professionalmente ma anche personalmente; con MasterChef ha raggiunto una notorietà più estesa, proprio stamattina ho visto la sua foto sulla copertina di una nota rivista di moda, e finalmente posso prendermi la rivincita di tutte quelle volte che mi prendeva simpaticamente in giro per avere troppi grilli per la testa, adesso anche lui è diventato il sogno erotico di tutte le casalinghe. Bruno Barbieri, è anche lui un grande chef, abbiamo lavorato per lo stesso canale, il Gambero Rosso. Di Joe Bastianich posso dire che apprezzo il suo spirito imprenditoriale (che ha ereditato dalla mamma), dimostrato anche in altri programmi tv in America. Sul lato della conduzione, potrei dare qualche piccolo consiglio..( scherza) ma parlando seriamente, un programma come quello di MasterChef, prodotto dalla casa di produzione Magnolia (con cui lavoro anche io), è sempre una garanzia di successo, gusto ed equilibrio.

5 Ti abbiamo visto nel reality Pechino Express affrontare un faticoso viaggio in oriente, qual è il tuo ideale di vacanza?

Ho visitato Zanzibar di recente per una collaborazione che sto svolgendo con i Villaggi Bravo targati Alpitour, e devo dire che l’Africa mi affascina tantissimo in ogni suo aspetto. Ho visitato diversi posti come Capo Verde, Malindi, spesso per lavoro, quindi non sempre ho avuto modo di vivermela in completo relax anche se fondamentalmente sono una persona iperattiva. A volte vorrei annoiarmi ma so che non ci riuscire, perché fare mille cose contemporaneamente, volare da una città all’altra nella stessa giornata, occuparmi di cucina, tv, radio è quello che amo, e continuerò a farlo finché avrò passione e forza. Posso dirti che per me, un ideale di vacanza è spegnere il cellulare e non dover pensare a niente, potermi dedicare ad hobby quali la pesca, che mi piace tantissimo perché mi diverte e al contempo mi rilassa. Prima preferivo visitare le città, adesso invece preferisco più l’avventura; e con il lavoro devo organizzarmi per tempo per cercare di incastrare tutti gli impegni, perciò ho già pronto il biglietto per Maldive e Seychelles e di nuovo Zanzibar, un po’ per lavoro e un po’ per relax.

6 Durante il reality eri in compagnia della tua fidanzata, ma la tua fama di conquistatore ti precede, quali sono i vantaggi di un viaggio da single rispetto a uno con il proprio partner?

Beh l’esperienza di Pechino Express è stata molto particolare. Adesso che sono tornato single, posso dirti che in una vacanza da solo hai la completa libertà: puoi gestire tranquillamente il tuo tempo, organizzare le tue cose e gestirtela come vuoi senza obblighi verso nessuno.

7  Cosa non deve mai mancare nella tua valigia?

Tappi per le orecchie e paraocchi, perché non appena metto piede sull’aereo mi addormento, non potrei mai partire senza. Ho avuto la fortuna di cucinare per tanti personaggi famosi, ma uno in particolare per cui cucinerei volentieri è il rapper Jay Z.

8 Da chef, come ti rapporti alla cucina tradizionale dei luoghi che visiti?

Sono una persona fondamentalmente curiosa, che si tuffa a capofitto in tutto quello che fa, senza paura e con un grande spirito di avventura, perciò nei luoghi che visito cerco di sperimentare ogni tipo di cucina: mangio di tutto! L’ ultima volta a Zanzibar dopo aver pescato ho chiesto alle persone del luogo di cucinare insieme a loro per imparare i loro modi e tradizioni, sotto questo aspetto non mi fermo davanti a niente.

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